Rete nella Memoria

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Per Anticoli Lazzaro

Storie interrotte

ANTICOLI LAZZARO nato a Roma il 3.1.1910, figlio di Marco e Di Veroli Giuditta. Ultima residenza nota: Roma, arrestato a Roma il 16.10.1943 dai tedeschi, Detenuto a Roma al collegio militare, Deportato il 18.10.1943 ad AUSCHWITZ. Matr. 158501. Liberato a Stolberg 08.05.1945

Anticoli Lazzaro,

io sono stata scelta per ricordare proprio te. Ho subito provato tante emozioni, perchè sapevo che non eri un semplice nome ma, così come per tutti, dietro c’era una storia. 

Ignoravo molti particolari della tua vita: conoscevo nome e cognome, genitori, ultimo luogo di residenza noto, giorno di deportazione e numero a te assegnato. Notizie esaustive, certo, ma che nulla rivelavano della tua storia personale, delle tue relazioni con gli altri, delle tue abitudini quotidiane;  soprattutto mi era ignoto il tuo destino.

Mentirei se dicessi di non aver provato una certa ansia nei tuoi confronti, Anticoli Lazzaro, poiché fremevo dalla voglia di conoscere la tua sorte, forse perché riponevo le mie speranze nella tua sopravvivenza,  forse perché il tuo nome faceva parte ormai di me.

Davvero in quel lasso di tempo, fratello,  sei diventato parte integrante di me. Ancora adesso sento un certo brivido nello scrivere di te, dato che mi pare quasi di scrivere di me stessa. Eppure io e te siamo infinitamente diversi: tu ti sei ritrovato ingiustamente in un luogo che non ti apparteneva a subire crudeltà che certamente nessun uomo avrebbe meritato, hai perso la tua identità, la tua dignità, la tua libertà. Ed io non riuscirò mai realmente a comprendere questi orrori.

Durante tutto il nostro viaggio verso il campo di concentramento di Auschwitz ho provato un sentimento indescrivibile, un misto tra vuoto, malinconia e nausea. Immaginavo quello che dovevi aver provato tu, Anticoli Lazzaro, ben sapendo che per quanto io potessi sentirmi male, i miei sentimenti non potevano essere paragonati ai tuoi. E questo ancor di più mi scuoteva e mi agitava.

Io compivo questo percorso con la coscienza di andare in un luogo di morte e di memoria, dove migliaia di persone prima di me avevano perso la vita. Tu, tuttavia, con tutti coloro che ti circondavano, hai percorso questa strada senza aver avuto modo di deciderlo e senza sapere esattamente dove stavi andando e quale sarebbe stata la tua sorte.  Almeno in questo momento potevo dire di sentirmi più vicino a te, poiché, come te, ignoravo il tuo destino, che avrei scopertosuccessivamente.

Infatti,  tornata dal viaggio, ricevetti un altro sottile foglio di carta, proprio come il primo sul quale era annotata la tua identità. Mi colpì immediatamente una scritta: “Liberato a Stolberg, il giorno 08.05.1945”. Grande fu il mio sollievo, ma altrettanto grande fu la mia curiosità di conoscere cosa avessi fatto con la tua rinnovata libertà. Per diverso tempo e su molti siti ho vanamente cercato informazioni su di te, ma non ho appreso null’altro che non conoscessi già, se non il fatto che sei l’unico tra i tuoi parenti ad essere sopravvissuto.

La tua vicenda, Anticoli Lazzaro, dunque, rimane ancora avvolta nel mistero. Tuttavia averti “incontrato” mi ha certamente donato una cosa grande: l’opportunità di riflettere con una coscienza mai avuta prima su tutto quello che è stato.

Per questo devo ringraziarti infinitamente, Anticoli Lazzaro,  e dirti con il cuore:

“Io ti ricordo!”

Ashley.

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